Formule per il Successo Finanziario
 

Tasso Ufficiale di Sconto – Significato e Definizione

Il TUS, acronimo che sta per tasso ufficiale di sconto, è il nome che nell’accezione più comune del termine, è conosciuto come “costo del denaro”. D’altra parte, si tratta di un vero e proprio tasso di interesse, al valore del quale le banche centrali nazionali concedono i tassi di interesse alle banche comuni e private. Ovviamente, esso ha carattere attivo per le banche centrali che lo emettono e passivo per tutti quei soggetti bancari e privati che richiedono prestiti. Da questo valore si determinano i due principali tassi di base nel mondo economico e finanziario.

Da un lato, abbiamo il tasso interbancario, che è in pratica quello che si applica nei prestiti fra le varie banche. Dall’altro, abbiamo il tasso di interesse che le banche applicano ai loro vari clienti per i prestiti che esse concedono. Il tasso ufficiale di sconto ha cambiato poi il proprio nome (ma non la propria sostanza) a partire dal primo gennaio 1999 ed è diventato TUR, tasso ufficiale di riferimento. Nel quinquennio 1999-2003, la banca d’Italia l’ha sempre determinato sulla base di quello applicato dalla BCE, la banca centrale europea. A partire poi dal primo gennaio 2004, non è più la banca d’Italia a determinarlo, ma direttamente la BCE, insomma. I relativi dati sono facilmente accessibili, sia presso il sito internet della BCE, sia presso quello della banca d’Italia. Attualmente, prende il nome di tasso di riferimento principale e viene deciso mese per mese, dalla banca centrale europea.

L’obiettivo è quello di monitorare gli andamenti sia dell’inflazione, sia del ciclo economico (l’andamento del pil). In genere, questo tasso si muove (più o meno) in modo direttamente proporzionale all’andamento dell’inflazione e altrettanto (più o meno) in modo inversamente proporzionale con l’andamento del ciclo economico. Ciò produce, di fatto e negli investimenti, una stretta creditizia, quando il tasso d’interesse sale. Il confronto con un prodotto simile in questo caso non ha dunque senso. Si può notare una differenza fra il tasso ufficiale di sconto europeo, quello americano, quello inglese, quello australiano e via dicendo. Tuttavia, non sono dei veri prodotti specifici e privati, da tassi di carattere nazionale, decisi in base alle situazioni economiche dei relativi paesi.

Al momento attuale, per esempio, tra i più bassi TUS spicca quello americano e, viceversa, quello australiano è fra i più alti dei paesi sviluppati. Il prezzo, nel senso stretto del termine, non ha ragione di essere. Al limite, si può parlare dell’oscillazione del tasso euribor rispetto al tasso ufficiale di sconto, laddove l’euribor è quel tasso di base per calcolare il tasso di interesse dei mutui. A questo va aggiunto un certo spread (o differenziale di rendimento), che varia fra un istituto bancario e l’altro. Il vantaggio è quello di avere un tasso di riferimento per il calcolo di prestiti e mutui, anche se poi non è l’unico elemento a determinarlo. Lo svantaggio è quello che non è molto indicativo e varia in funzione di altri parametri, la cui incidenza e diversità incide parecchio.