Indice
Guida Approfondita al Contratto di Coaching
Introduzione
Nel contesto del coaching, la formalizzazione di un contratto non rappresenta una semplice scelta, ma un vero e proprio obbligo normativo, sancito dalle più recenti disposizioni di settore. Mentre in ambito aziendale la prassi di sottoscrivere un accordo scritto è ormai consolidata, nelle sessioni di coaching individuale questa attenzione non sempre viene rispettata, esponendo entrambe le parti a rischi e incomprensioni. Definire in modo chiaro e condiviso le caratteristiche del servizio, gli obiettivi e le modalità di svolgimento è essenziale per garantire trasparenza, tutela e successo del percorso.
Che cos’è il contratto di coaching
Il contratto di coaching, noto anche come patto di coaching, si fonda sul rapporto di fiducia reciproca tra coach e cliente. Il servizio oggetto del contratto è unico e viene scelto proprio in virtù del metodo e dell’approccio specifico del professionista. L’elemento centrale del documento riguarda la descrizione dettagliata del servizio e degli obiettivi condivisi, evitando ambiguità e fraintendimenti, soprattutto rispetto a discipline affini come la consulenza, il mentoring, la formazione o il supporto psicologico. È importante evidenziare fin dall’inizio che il coaching non offre soluzioni preconfezionate, ma strumenti e supporto affinché il coachee possa individuare autonomamente le proprie risorse e potenzialità.
Il contratto di coaching aziendale
Nel contesto aziendale, il coaching si configura come un processo di affiancamento finalizzato a promuovere la produttività, la crescita individuale e collettiva e la motivazione dei membri del team. Il contratto spesso coinvolge tre soggetti: il coach, il datore di lavoro (cliente) e i destinatari diretti del percorso (coachee). Il documento deve specificare chiaramente che il ruolo del coach è quello di facilitare il raggiungimento degli obiettivi aziendali attraverso il potenziamento delle competenze e delle attitudini dei singoli, senza fornire consulenze operative o direttive manageriali. Nell’oggetto del contratto, inoltre, è opportuno delineare con precisione cosa si intende per coaching e cosa invece rimane escluso, evitando equivoci con altre forme di supporto.
Il contratto di personal coaching
Il coaching individuale si rivolge a chi desidera migliorare la relazione con se stesso, la propria efficacia personale o la performance professionale. Può essere utile sia per manager, imprenditori o professionisti che per chiunque voglia intraprendere un percorso di crescita. È fondamentale distinguere il coaching dalla consulenza: nel coaching il cliente è chiamato a lavorare attivamente su di sé, con il supporto del coach che guida il processo, mentre nella consulenza vengono fornite soluzioni specifiche. Il coachee deve essere consapevole del proprio ruolo attivo e dell’impegno richiesto per il buon esito del percorso.
Gli elementi essenziali del contratto di coaching
Affinché la relazione di coaching sia efficace, è necessario che il contratto rifletta una condivisione di valori e principi tra coach e coachee. Il documento, oltre a rispondere a obblighi formali e legali, ha anche la funzione di attestare che la scelta del percorso sia stata consapevole e informata. Per questo motivo, il linguaggio utilizzato deve essere semplice e comprensibile, improntato alla massima trasparenza e buona fede.
L’importanza dell’etica
Prima della sottoscrizione del contratto, il coach dovrebbe presentare il proprio codice etico, poiché l’aspetto umano, la deontologia e la correttezza rappresentano elementi determinanti per la riuscita della collaborazione. La condivisione di questi valori aiuta a prevenire possibili conflitti e favorisce un clima di fiducia.
Il ruolo del coach
Nel contratto deve essere esplicitato il ruolo del coach, non solo nella fase di avvio della relazione, ma anche durante tutto il percorso. È fondamentale che venga chiarita la condotta professionale adottata durante le sessioni: disponibilità, ascolto attivo, assenza di distrazioni e rispetto della privacy sono aspetti che rafforzano la credibilità e la reputazione del professionista.
La parte introduttiva e la descrizione del servizio
La parte iniziale del contratto può richiamare le comunicazioni preliminari intercorse tra le parti, utili a delineare aspettative, bisogni e obiettivi. Segue una descrizione dettagliata delle modalità operative: numero e durata delle sessioni, frequenza degli incontri, metodo di lavoro del coach e piano d’azione previsto. In alcuni casi è possibile specificare anche le tappe previste per ogni incontro, così da fornire al coachee una visione chiara del percorso.
Le risorse utilizzate
Il successo del coaching dipende anche dalle risorse e dagli strumenti impiegati dal professionista. È importante chiarire se verranno utilizzati test, questionari, materiali specifici o altre metodologie che possano valorizzare il percorso e differenziare l’offerta del coach.
Definizione degli obiettivi e natura dell’obbligazione
Nel coaching, l’impegno richiesto è di mezzi e non di risultato: il coach si impegna a mettere a disposizione competenze e strumenti, ma il raggiungimento dell’obiettivo dipende dalla partecipazione attiva e dall’impegno personale del coachee. Gli obiettivi condivisi devono essere definiti già in fase precontrattuale e ribaditi nel testo dell’accordo. È importante sottolineare che il coaching non si sostituisce a interventi di tipo medico, psicologico o consulenziale.
Ruolo e obblighi del coachee
Il contratto deve specificare con chiarezza i doveri e le responsabilità del coachee: partecipazione attiva, puntualità, presenza alle sessioni, disponibilità a mettersi in discussione e a lavorare su di sé. Questo chiarimento aiuta a evitare malintesi e a definire le responsabilità reciproche, salvaguardando il professionista da richieste improprie.
Limitazioni di responsabilità
Il contratto può prevedere limiti di responsabilità a favore del coach, precisando che non può essere garantito il raggiungimento di determinati risultati e che eventuali disservizi tecnici non sono imputabili al professionista. Può essere inserita anche una clausola di limitazione del risarcimento dei danni in caso di inadempienza.
Modalità di pagamento
Non esistono vincoli normativi sulle modalità di pagamento. Si può concordare un pagamento anticipato, un acconto o rate mensili. È opportuno prevedere la possibilità di interrompere il rapporto in caso di mancato pagamento da parte del coachee.
Gestione delle cancellazioni e delle assenze
Il contratto deve disciplinare le modalità di cancellazione o rinvio delle sessioni, specificando i tempi e le condizioni per il recupero delle stesse, nonché le conseguenze di ritardi o assenze frequenti, che possono compromettere l’efficacia del percorso.
Recesso e risoluzione del rapporto
Data la centralità della fiducia reciproca nel coaching, è consigliabile prevedere procedure semplificate per la cessazione della collaborazione su iniziativa di una delle parti.
Modalità di comunicazione
Oltre alle sessioni, è utile regolamentare i canali e le modalità di comunicazione tra le parti, ad esempio per la condivisione di report, feedback o materiali di approfondimento.
Riservatezza e privacy
La tutela della riservatezza è un elemento cardine dell’accordo. Anche in assenza di un obbligo legale di segreto professionale, il coach si impegna a mantenere la confidenzialità di tutte le informazioni acquisite durante il percorso, anche nei confronti dell’azienda committente nei casi di coaching aziendale. Se le sessioni vengono registrate o si utilizzano dati personali sensibili, è indispensabile ottenere il consenso esplicito del coachee e specificare le modalità di trattamento e conservazione dei dati, nel rispetto della normativa vigente.
Contenuti obbligatori secondo la normativa
La normativa UNI 11601 prevede che il contratto di coaching contenga almeno: una descrizione delle caratteristiche del servizio, il curriculum e l’esperienza del coach, i principi etici cui si ispira il professionista, la situazione di partenza e gli obiettivi concordati, le modalità operative e la struttura del percorso.
Conclusioni
Il contratto di coaching rappresenta un obbligo normativo e uno strumento di tutela e chiarezza per entrambe le parti. Non è possibile predisporre un modello standard, poiché ogni percorso di coaching è unico e deve essere personalizzato in base alle esigenze del coachee, alla specializzazione del coach e agli obiettivi da raggiungere. Esistono infatti numerose tipologie di coaching, ciascuna con caratteristiche proprie e valori specifici. Per questo motivo, ogni accordo deve essere redatto in modo dettagliato e su misura, esplicitando con precisione modalità operative, obiettivi e responsabilità reciproche. La cura nella stesura del contratto è il primo passo per un percorso di coaching efficace, trasparente e soddisfacente per tutte le parti coinvolte.